Il bacino stanco

danza fuoco

ON-AIR   The End – The Doors

Era notte, erano immersi nel buio, in mezzo al deserto un fuoco acceso, due chitarre, i cavalli dormivano poco più in là. Si dimenava intorno al fuoco, posseduta da quella musica che risuonava così celestiale in mezzo al nulla, la guardavano assorti, vivevano la sua storia raccontata da quelle gesta tormentate. Gli occhi di lei erano chiusi, li stringeva così forte da poter sentire il dolore che li penetrava, le lacrime che li bagnavano, era così bella, i capelli scuri le accarezzavano il volto, le labbra così perfette nascondevano quel sorriso malinconico di chi pensa di aver perduto tutto, ma soffre ancora di più per la sua ricerca disperata. Un’anima tormentata, selvaggia, il suo corpo si muoveva al ritmo del suo dolore, il suo bacino stanco di essere preda di quel branco di lupi.
Voleva scappare, ma le catene la tenevano stretta alla realtà, a quella realtà che con lei era stata così crudele.
Rapita, violata, strappata dalla sua infanzia, privata della sua purezza, corrotta, deturpata, costretta, derisa, l’avevano fatta a pezzi, uno per uno glielo avevano portato via.
Le rimanevano solo la musica e quella danza disperata, il suo momento, il momento in cui poteva gridare a tutti quanto fosse tormentata la sua anima.

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